E’ uno dei più apprezzati e seguiti programmi televisivi dedicati alla cucina di qualità e al mondo della ristorazione. Merito della formula e della conduzione affidate ad Alessandro Borghese, a sua volta imprenditore del settore e ad ogni puntata nelle vesti di giudice dei quattro ristoratori che si sfidano sperando di portarsi a casa quanti più possibili diésci e il premio finale. A chi si è chiesto se quanto si vede in tv coincida con la realtà della gara, delle proposte dei ristoratori e del premio finale risponde nei dettagli è stato Giorgio Caruso, proprietario della pizzeria Lievità di Milano, considerato fra i maestri di questa preparazione.
Soldi? Pochi e arrivano dopo
Caruso ha concesso una interessante intervista al magazine digitale sul mondo del food Dissapore, svelando cosa accade dietro le quinte dello show di Borghese. Lo ha fatto da vincitore, perché nella puntata di cui è stato tra i protagonisti il creatore di Lievità ha sbaragliato i tre avversari. Si parte dalla curiosità centrale: il premio. Cosa si vince davvero? Gli spettatori sanno che viene consegnata una card da 5000 euro. Il vero premio in denaro, secondo Giorgio Caruso, “arriva nel conto corrente del vincitore con un bonifico entro tre mesi dalla messa in onda”. Insomma, dal trionfo tv al premio concreto può passare diverso tempo. E la cifra non è di quelle che cambiano la vita: “I soldi sono pochi i forni e gli attrezzi…sono costosi…ma se spesi per queste cose…possono mandare un segnale positivo allo staff”. Il titolare di Lievità ha usato il premio di 4 Ristoranti per acquistare una macchina che controlla gli impasti con precisione.
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Com’è Borghese coi ristoratori? “Ve lo dico io”
Ci si chiede poi se la verve di Alessandro Borghese e i modi sempre inappuntabili siano gli stessi sul set e mentre ha a che fare con i ristoratori e il resto della produzione. Caruso risponde: “Si muove sul set con grande naturalezza…con lui sul set era tutto più facile…si intuisce anche una buona esperienza nelle cucine professionali”. Non solo fumo della messa in scena e belle luci tv insomma, la sostanza c’è. Ma le discussioni sui piatti sono vere o su copione da recitare? “Gli autori…danno la linea poi si va senza copione…compresi gli ordini” che gli sfidanti fanno gli uni agli altri per mettersi alla prova. Niente viene anticipato e i voti restano segreti fino al finale. E le spese di cucina e ospitalità vengono tutte coperte dal singolo ristoratore-partecipante. Come si vede, uno show che non impatta in modo rivouzionario col suo premio sui conti del ristorante sotto esame, ma che crea attenzione e nuove opportunità in termini di clientela. Il resto lo si fa in cucina e fra i tavolo giorno per giorno, rimboccandosi le maniche e avendo inventiva.
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