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Ford ha deciso di mettere momentaneamente in pausa la costruzione della sua fabbrica per le batterie in Michigan. Ricordiamo che per questo stabilimento era previsto un investimento complessivo di ben 3,5 miliardi di dollari per andare a produrre celle del tipo LFP (litio-ferro-fosfato). Secondo i piani originali comunicati a febbraio, il sito doveva iniziare le attività nel 2026. Inizialmente, la capacità produttiva sarebbe stata di 35 GWh con la possibilità di aumentarla nel corso del tempo.
Partner di questo progetto CATL, il primo grande produttore di batterie al mondo, che avrebbe dovuto concedere in licenza la sua tecnologia LFP.
Perché la casa dell’ovale blu ha deciso di mettere in pausa la costruzione di questa fabbrica? I reali motivi dietro a questa decisione ancora non sono ancora del tutto chiari. Per il momento, il costruttore si è limitato ad affermare che il progetto non andrà avanti fino a che non sarà sicuro della sua capacità di gestire in maniera competitiva l’impianto.
Stiamo sospendendo i lavori e limitando le spese per il progetto finché non saremo sicuri della nostra capacità di gestire in modo competitivo l’impianto.
Probabile che a pesare su questa scelta ci siano anche i recenti scioperi in corso negli Stati Uniti che hanno colpito GM, Stellantis e anche Ford. Una situazione al momento ancora tesa e di cui si se ne sta occupando anche la Casa Bianca preoccupata delle conseguenze economiche dello sciopero. Al momento, comunque, le parti sarebbero ancora lontane dal trovare un accordo.
In ogni caso, il progetto non era stato ben visto da una parte della politica americana vista la collaborazione molto stretta con CATL, azienda cinese. Politici che, adesso, chiedono che Ford annulli l’accordo con la società cinese.
Progetto in bilico? Difficile capirlo ora anche se Ford ribadisce che si tratta di una pausa momentanea. L’unica cosa che si può fare è attendere novità direttamente dalla casa automobilistica. Ricordiamo che il costruttore intende puntare molto sulle batterie con celle LFP da utilizzare su alcune versioni “base” dei suoi modelli elettrici, per abbassarne i prezzi.
Ovviamente, l’annuncio ha sollevato molte preoccupazioni visto che l’impianto darebbe lavoro a circa 2.500 persone. Molto critico, in particolare, il sindacato UAW che sta portando avanti lo sciopero.
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