Bisogna alzare lo sguardo dai dati negativi della congiuntura dell’ultimo anno e leggere lo scenario a medio-lungo periodo, che conferma incrementi annui del 6% da qui al 2027, per capire il perché i costruttori mondiali di macchine agricole stanno correndo per accaparrarsi gli spazi disponibili a Eima, la più importante esposizione internazionale di settore che si svolgerà dal 6 ai 10 novembre prossimo a Bologna.
Una 46esima edizione già a un passo dal tutto esaurito, nonostante manchino ancora dieci mesi al taglio del nastro, quella presentata ieri da FederUnacoma – la Federazione confindustriale che dà voce a circa 1.500 imprese in Italia, per 100mila addetti e un fatturato di oltre 14 miliardi di euro, di cui oltre i due terzi export, concentrato per l’80% in un raggio di 120 km da Bologna – a dispetto dei segni meno che costellano le statistiche globali. Nei primi 11 mesi del 2023 le immatricolazioni di trattrici hanno registrato una caduta dell’8,4% negli Stati Uniti, del 5% in Europa (il calo è a doppia cifra in Italia) del 21% in Cina, <a causa dell’incertezza geopolitica, per i conflitti alle porte dell’Europa e in Medio Oriente con black list e blocchi commerciali, ma ancor più per l’inflazione che soprattutto in Europa ha comportato un sensibile aumento dei costi di produzione e quindi del prezzo finale dei macchinari e per l’impennata dei tassi di interesse che ha fermato la spesa in beni di investimento>, spiega Maria Teresa Maschio, eletta lo scorso luglio alla guida dell’associazione.
È anche vero che il mercato delle trattrici (il segmento più importante di macchinari agricoli) è reduce da un 2022 record, con una crescita del commercio mondiale di quasi il 35% sull’anno prima a quota 29 miliardi di euro, e quindi ci sta un effetto rimbalzo, <ma superata questa fase congiunturale – rassicura la prima presidente donna di FederUnacoma – il mercato tornerà a crescere. Dall’Europa alle Americhe, dall’Asia, all’Africa la domanda di prodotti alimentari è in crescita sia dal punto di vista della quantità che dal punto di vista della qualità e nello stesso tempo c’è l’urgenza di ridurre l’uso di fertilizzanti e antiparassitari, di diminuire drasticamente il consumo di acqua, di preservare la biodiversità, di migliorare la qualità della vita delle comunità rurali. Tutto questo è possibile solo mediante una meccanizzazione agricola moderna>. Ed Eima resta dal 1969 il punto di riferimento mondiale per capire dove sta andando l’innovazione e dunque l’agricoltura del futuro.
<Attualmente sono 1.330 le industrie costruttrici che hanno formalizzato la domanda di partecipazione ad Eima, con una richiesta di superficie che già copre gran parte del quartiere fieristico bolognese – precisa la direttrice di FederUnacoma, Simona Rapastella – ed è probabile che in breve tempo si raggiunga una presenza di espositori tra le più elevate nella storia della rassegna, dopo un’edizione 2022 (il salone è biennale, ndr) che ha quasi raggiunto le 330mila presenze, con 480 case costruttrici estere, su 1.500 presenti, e oltre 57mila visitatori stranieri provenienti da 150 Paesi>.Stando alle previsioni della piattaforma Export Planning, il mercato mondiale delle macchine agricole dovrebbe crescere a un ritmo medio annuo del 6,3% fino al 2027 per le trattrici e del 5,9% per le altre tipologie di macchine.