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Gaming

Videogiochi 2023: I nostri top e flop

today15 Dicembre 2023 16

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Abbiamo stilato una lista dei 10 giochi pubblicati nel 2023 che hanno rispettato o meno le aspettative, scopriteli con noi

Il 2023 è un anno che i giocatori difficilmente dimenticheranno per via dei tantissimi titoli di qualità eccelsa che sono arrivati sul mercato e che hanno cominciato a far ruggire le console di nuova generazione.
L’anno che si avvia a concludere ha anche mostrato la potenza crescente dei giochi indie, sia a livello narrativo ed esperienziale che a livello di gameplay, con tantissimi titoli che hanno portato una ventata di novità su un mercato che negli ultimi anni si è arenato un po’ troppo su Remake e Remastered.

Al 2023 dobbiamo anche la rinascita di generi che per troppo tempo erano stati classificati come di serie B – come i GDR a turni con Baldur’s Gate 3 – e la definitiva chiusura della serranda su Nintendo Switch che sembra aver definitivamente mostrato di non poter reggere il passo con l’attuale generazione.

Come sintetizzare al meglio le luci e le ombre del 2023 se non con una panoramica sui videogiochi che hanno avuto il miglior impatto sull’industria e quelli che invece non hanno rispettato le aspettative.

Flop: Call Of Duty Modern Warfare 3

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Che la serie di Call Of Duty abbia attratto negli anni una serie di critiche, talvolta anche ingiuste, è fuor di dubbio, eppure tutte le critiche indirizzate a MW3 sono giustissime; culminate nell’intervento ai The Game Awards  di Christopher Judge, voce di Kratos, che ha sottolineato come il suo discorso sarebbe durato di più della campagna single player di Modern Warfare 3.

La campagna single player, della durata di sole 4 ore, non è il solo neo di un titolo che sembra essere stato creato più per guadagnare sui fasti di un tempo che per offrire qualcosa di nuovo ai giocatori.
Anche il multiplayer, da anni cavallo di battaglia della serie, presenta enormi lacune; con sole 16 mappe disponibili che non sono altro che quelle già presenti nel prequel del 2011 rimesse a nuovo graficamente, così come anche le modalità di gioco che sono andate a calare invece che ad aumentare.

Mentre Microsoft e Sony si davano battaglia per la presenza della serie di COD su PlayStation per i prossimi 10 anni, Activision ha ben pensato di fare un bel harakiri.

Top: Hi-Fi Rush

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Arrivato sul mercato a fine Gennaio senza troppi clamori, Hi-Fi Rush si è presentato al pubblico con un ottimo gameplay che si differenzia dai classici rhythm games, creando un’esperienza frenetica per il giocatore, il quale viene quasi coinvolto a 360 gradi dal fatto che l’intero mondo di gioco è sincronizzato con la musica.

Sul piano tecnico Hi-Fi Rush è una vera gioia per gli occhi con un cell-shading dai colori sgargianti, che riporta alla mente la serie Borderlands e i vari personaggi sono caratterizzati alla perfezione, così come i vari livelli di gioco i quali sono costruiti intorno a specifici generi musicali che si traduce in stili visivi e ambientazioni diverse.

Andare a rivoluzionare il mondo dei rhythm è già una scelta coraggiosa, facendolo andando a creare un titolo capace di uscire dalla nicchia del genere è sinonimo di capolavoro.
Per questo Hi-Fi Rush diventa uno dei top dell’anno e anche uno dei progetti migliori pubblicati da Bethesda.

Flop: Redfall

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Dopo Dishonored, Prey e Deathloop, erano in tanti ad aspettarsi che Redfall diventasse l’ennesimo capolavoro da Arkane, che tra l’altro aveva anche l’obiettivo di diventare una delle frecce all’arco di Xbox, e invece è stato un enorme buco nell’acqua.

Redfall è il risultato di una serie di scelte sbagliate, figlie anche del fatto che il gioco sarebbe dovuto essere la prima grande esclusiva dopo l’acquisto di Zenimax per 7.5 miliardi di dollari, e i risultati sono evidenti.
Il gioco è arrivato sul mercato incompleto, con tantissimi membri del team che hanno lasciato Arkane poiché non condividevano le scelte della Software House; ciò ha fatto sì che il gioco fosse povero di contenuti, un’ambientazione anonima – così come i suoi abitanti – e un gameplay ripetitivo.

Redfall doveva rappresentare la “prima” del nuovo corso di Microsoft, invece ha mostrato tutte le lacune dell’azienda di Redmond in ambito gaming, mostrando come il solo esborso di soldoni non basta.

Top: Lies of P

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Prodotto dalla sud coreana Neowiz Games, Lies of P si è presentato nei vari trailer e gameplay pre lancio come una “copia” o un fratello minore di Bloodborne; una bella nomea pesante che non ha scalfito per nulla il titolo ispirato al romanzo di Collodi, che è invece riuscito ad andare oltre le aspettative imponendosi come uno dei migliori soulslike di sempre.

Lies of P ha raccolto quanto di buono fatto da From Software e vi ha aggiunto tanti ottimi fattori che hanno dato una forte identità al gioco. 
Il gameplay risulta meno macchinoso rispetto ai vari Dark Souls e Bloodborne, con un’ampia varietà di armi primarie e secondarie, ci vanno aggiunti gli attacchi di Legione e le varie abilità speciali di Pinocchio.

Sul piano dell’ambientazione; la città di Krat è spaventosamente bella e viva, con nemici sempre diversi e in linea con la trama; la quale si sviluppa attraverso i dialoghi con i personaggi secondari e con i vari documenti sparsi in giro. 

A tutto ciò vanno aggiunti dei boss caratterizzati alla perfezione, una trama avvincente e una prova attoriale di primo ordine. 
Neowiz ha lanciato una bomba e ha mostrato di non aver paura, annunciando sin da subito un sequel nei titoli di coda.

Flop: Forspoken

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Annunciato nel 2021 come nuova esclusiva Sony, in tanti avevano visto in Forspoken un nuovo possibile astro nascente made in Square Enix. La presenza di un personaggio femminile di colore, un gameplay che dai trailer sembrava dinamico e spettacolare e una storia matura sembravano essere delle ottime carte per fare del gioco di Luminous un classico, eppure Forspoken ha toppato male.

C’è da dire che Forspoken non è un gioco malvagio, tuttavia l’eccessivo hype creato da Square Enix intorno al titolo è stato forse il maggiore motivo del fallimento del gioco.
Tale hype si è dovuto però presto scagliare contro una comunicazione sbagliata, che contrapponeva dei dialoghi al limite del cringe con immagini e testi strazianti, una demo che ha allontanato i giocatori anziché farli avvicinare e un open world letteralmente vuoto.

Nonostante le varie patch abbiano limato i tanti punti critici del titolo, Square Enix ha deciso di mettere definitivamente una pietra sul progetto.

Top: Hogwarts’s Legacy

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Arrivato sul mercato attirandosi critiche a livello globale per il suo semplice appartenere all’universo di J.K Rowling, Hogwarts’s Legacy è stato il primo vero grande progetto di Avalanche, la quale aveva sempre lavorato su giochi legati per lo più all’universo Disney e ben lontani dall’essere dei tripla A.

Le critiche citate non sembrano aver scalfito il successo del titolo appartenente al wizarding world, che è ancora oggi il videogioco più venduto dell’anno.
Avalanche ci ha portato in una Hogwarts bellissima, viva e affascinante, con tantissimi segreti da scoprire e pronta a farci perdere tra i suoi corridoi, e nonostante l’open world esterno alle mura del castello non sia poi così emozionante, il titolo fa ampiamente il suo dovere.

Il gameplay è forse l’unica spina nel fianco di Hogwarts Legacy, che dopo qualche ora di gioco può risultare ripetitivo, tuttavia ciò viene controbilanciato da un buon numero di incantesimi, pozioni e oggetti che se usati a dovere rendono ogni scontro diverso e divertente.

Un ottimo lavoro da parte di Avalanche che a questo punto ha l’obbligo di ripetersi.

Flop: Crime Boss: Rockay City

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Michael Madsen, Kim Basinger, Danny Trejo, Danny Glover, Michael Rooker e Chuck Norris; un gruppo di attori che farebbe pensare a una nuova produzione coi fiocchi, eppure Rockay City si è rivelato un flop.

Pubblicato a fine Marzo su Steam in gran silenzio, e arrivato sulle console a Giugno, Rockay City si è rivelato essere leggermente troppo ispirato a PayDay 2, con l’enorme differenza che  PayDay 2 è uscito nel 2013 ed è ancora divertente.
A ciò si è aggiunta una realizzazione tecnica al limite del grottesco, con testi pieni zeppi di errori grammaticali, bug e prove attoriali svogliate e che poco riflettono il livello del cast.

Rockay City aveva tutte le carte in regola per diventare un classico del trash, un po’ come Apocalypse, facendo leva su un cast che ben si prestava a prendersi poco sul serio e darsi al divertimento, invece sembra che nell’inseguire il successo di titoli come PayDay 2 e Left 4 Dead, il gioco abbia abbandonato la propria identità e quella degli attori chiamati a recitare.

Top: Baldur’s Gate 3

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Facile parlare di Baldur’s Gate 3 ora, avreste dovuto provare a farlo prima dell’estate del 2023, quando gli ultimi ricordi della saga di Baldur’s Gate risalivano a 23 anni fa, quando la saga era prettamente di nicchia, e Diablo 4 arrivava sul mercato dopo una campagna marketing imponentissima.

Eppure, Baldur’s Gate 3 è stato in grado di andare contro tutto e tutti portando con se una serie di innovazioni totalmente inaspettate, proponendo un mondo di gioco vivo e coinvolgente che chiama più volte il giocatore a fare delle scelte, le quali hanno poi pesanti conseguenze sui fatti relativi alla trama.

L’attenzione di Lorian è stata totale. Il titolo, infatti, è ricco di personaggi secondari con una forte caratterizzazione e compagni d’avventura con una storia profonda alle loro spalle, in grado di farci provare empatia fin da subito con tantissimi di loro.

A tutto ciò va aggiunta l’importanza della tattica negli scontri, che rende Baldur’s Gate 3 divertentissimo da giocare e mai ripetitivo o noioso e una giocabilità praticamente infinita date le tantissime varianti dinamiche interne alla trama.

Flop: Starfield

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Partiamo da una cosa semplice: Starfield non è un brutto gioco, semplicemente non ha rispettato le aspettative dei giocatori e le promesse di Microsoft e Bethesda, arrivando quindi a diventare un flop.

Durante i mesi che ne hanno preceduto la pubblicazione, Starfield ci è stato descritto come uno “Skyrim nello spazio” con migliaia di pianeti esplorabili, un gameplay innovativo e una grafica spaccamascella, eppure alla sua uscita, ci siamo trovati dinanzi a un gioco che è sì uno “Skyrim nello spazio”, ma nel modo peggiore possibile.

Il gameplay di Starfield, per quanto si possa definire aggiornato resta quello di un gioco Bethesda, fatto di dialoghi a risposta multipla e un’esplorazione che seppur enorme, è veramente tanto, troppo, ripetitiva; con ambientazioni che si ripetono sui vari pianeti senza nemmeno un minimo di adattamento all’ambiente circostante.

Sul piano grafico il gioco fa il suo dovere, tuttavia quanto di buono fatto crolla quando si parla di animazioni facciali; nel periodo in cui Final Fantasy 16, God Of War, Horizon Zero Dawn e Alan Wake arrivano sul mercato, è impensabile pensare che i giocatori lascino passare determinate lacune.

Ciliegina sulla torta del fallimento di Starfield è la sua totale assenza ai The Game Awards: difficile ricordare un gioco che ha deluso così tanto.

Top: Alan Wake 2

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Con Baldur’s Gate 3 credevamo di aver visto il meglio che il 2023 potesse offrirci, e invece a fine Ottobre Remedy ha pubblicato Alan Wake 2 sconvolgendo tutti.
Il secondo capitolo della saga prende le distanze dal primo Alan Wake, virando verso il genere survival horror, mostrando come Remedy abbia deciso di non adagiarsi sugli allori di una formula funzionante bensì evolvere completamente il brand.

Alan Wake 2 è forse l’unico gioco che è riuscito a donare ai giocatori un’esperienza del tutto nuova, sia a livello grafico che di gameplay.
Rispetto al suo predecessore, Alan Wake 2 resta comunque più ancorato all’esplorazione che ai combattimenti, tuttavia quando questi avvengono, riescono a donare una ottima esperienza ai giocatori.

Alan Wake 2 è anche il punto più alto raggiunto da Remedy sul piano della narrativa. Il giocatore è chiamato a partecipare attivamente agli eventi, con cambi radicali del modo in cui questi vengono raccontati e come questi impattino sui personaggi e sul giocatore stesso.

Questi sono i nostri top e flop per il 2023.
Siete d’accordo con la lista? Ne avreste aggiunti altri?

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Scritto da: redazione

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