Robot Spot di Boston Dynamics: con ChatGPT parla e ha personalit

Boston Dynamics continua a stupire con i suoi mezzi robotici aggiornandoli e provando nuovi utilizzi, e stavolta c’è di mezzo (manco a dirlo…) anche l’intelligenza artificiale. L’azienda ha deciso di utilizzare l’API di ChatGPT per potenziare il suo robot cane Spot, trasformandolo così in una guida turistica parlante.

E come sempre non poteva mancare un video dai toni ironici, al cui interno vediamo il robot indossare un cappello a cilindro, un bel paio di baffi e per completare il tutto sono presenti anche due occhi finti, che contribuiscono a umanizzarlo ulteriormente. Nella breve sequenza lo vediamo mentre chiacchiera con accento britannico con i membri dello staff, portandoli in un tour delle strutture dell’azienda. Ma quella del maggiordomo inglese non è l’unica personalità che Spot assume durante il video, infatti, Il robot a quattro zampe interpreta anche un archeologo degli anni ’20, un adolescente e di un viaggiatore dei tempi shakespeariani.

Proprio la capacità di parola è uno degli aspetti più impressionanti, e per far parlare Spot Boston Dynamics ha utilizzato l’API di ChatGPT insieme ad altri LLM per addestrarlo accuratamente nelle risposte. Per quanto riguarda la componente fisica, hanno equipaggiato il robot con un altoparlante e aggiunto capacità di text-to-speech. Non avendo una bocca vera e propria, hanno arricchito la sua pinza opzionale con tutti gli elementi distintivi di cui sopra, aprendola e chiudendola per mimare il parlato. Come vedrete a breve nella demo il risultato è incredibile! Ecco il video.

Matt Klingensmith, uno dei principali ingegneri di software di Boston Dynamics, afferma che il team ha fornito a Spot delle brevi descrizioni per ciascuna delle aree presenti nella struttura, ma questi dati sono stati arricchiti con le immagini catturate dalle telecamere montate a bordo, consentendogli di avere più informazioni in possesso prima di articolare una risposta.

Boston Dynamics afferma di aver sperimentato alcune cose inaspettate durante l’utilizzo di Spot in combinazione agli LLM. In un’occasione, il team ha chiesto a Spot chi fossero i suoi genitori, e per tutta risposta il robot si è diretto nella zona in cui sono esposti i modelli più vecchi. Non sono nemmeno mancate delle risposte chiaramente errate o senza senso, ad esempio quando gli è stato chiesto a cosa servisse Stretch, il robot progettato per spostare scatole, ottenendo come risposta che è stato creato per fare yoga.

Klingensmith ha pubblicato un post sul sito di Boston Dynamic nel quale si dice oltremodo felice dei risultati ottenuti.

“Siamo entusiasti di continuare a esplorare l’intersezione tra l’intelligenza artificiale e la robotica. Questi modelli [LLM] possono contribuire a fornire contesti culturali, conoscenze comuni e flessibilità che potrebbero essere utili per molte attività di robotica, ad esempio la capacità di assegnare un compito a un robot semplicemente parlandogli aiuterebbe a ridurre la curva di apprendimento nell’uso di questi sistemi.”

Questo è solo l’inizio di un’implementazione che ha il sapore della fantascienza, e che un giorno potrebbe migliorare talmente tanto da porre seri dubbi al tipo di utilizzo, o quantomeno la necessità di stabilire delle leggi ben precise. Per adesso resta un video ironico, ma fa comunque pensare.