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Le spedizioni di PC sono diminuite nel terzo trimestre di 9 punti percentuali su base annua: i dati forniti da Gartner confermano il lungo periodo negativo del settore, in contrazione per l’ottavo trimestre consecutivo. La situazione potrebbe tuttavia migliorare già a partire dal Q4 2023, dunque in anticipo rispetto a quanto previsto dagli analisti di IDC secondo cui la ripresa – seppur flebile – sarebbe attesa a partire dal prossimo anno.
Secondo Gartner è stato finalmente toccato il fondo. Tra luglio e settembre è stato registrato un incremento della domanda nel settore educativo, controbilanciato però dall’andamento negativo delle richieste provenienti dal mondo lavorativo. La buona notizia che fa sperare in una ripresa anticipata è il ritorno alla quasi normalità dei livelli di inventario.
I PC spediti nel terzo trimestre 2023 sono stati complessivamente 64,279 milioni, 16 dei quali (16,146 per la precisione) sono marchiati Lenovo. La società cinese ha riportato un calo su base annua del 4,4% ma è riuscita ugualmente ad incrementare la quota di mercato passando dal 23,9% del Q3 2022 al 25,1% del Q3 2023.
L’unica ad aver spedito più PC dello scorso anno (+6,4%) è HP, seconda nella classifica globale con 13,531 milioni di unità e con un market share del 21%. Il terzo gradino del podio è occupato da Dell con poco più di 10 milioni di PC spediti ed una quota del 16,1%. Rispetto al 2022 ha subìto una contrazione del 14,2%.
Chiudono la classifica Apple (quarta), ASUS (quinta) ed Acer (sesta): l’azienda di Cupertino è quella che ha riportato il calo più significativo (-24,2%), a risentirne è anche la quota di mercato che è calata dall’11,7 al 9,7% attuale. La causa è da attribuire in parte all’ottimo andamento delle spedizioni nel terzo trimestre 2022 al termine dei lockdown imposti nelle aziende cinesi. I Mac spediti nel Q3 di quest’anno sono stati 6,266 milioni. ASUS e Acer sono anch’esse in contrazione – rispettivamente dell’11,5 e del 2,4%.
Nella regione EMEA la contrazione del mercato è stata pari al -3,6%: l’aumento dei tassi di interesse, dell’inflazione e l’incertezza socio-politica che sta interessando il Vecchio Continente hanno generato un ulteriore indebolimento delle domande business e consumer.
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