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Cinema

Al Pacino e quegli Oscar da incubo: “Prendevo Valium come caramelle!”

today3 Ottobre 2023

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Oggi il nome di Al Pacino è direttamente associato alla categoria “leggenda”. Dal cinico Tony Montana di “Scarface” allo spietato Michael Corleone de “Il Padrino”, la sua carriera ci ha regalato ruoli iconici ed interpretazioni indimenticabili, impresse in maniera indelebile nella mente e nel cuore di ogni cinefilo.

Al Pacino papà all’età di 83 anni, è certamente fonte di ispirazione per ogni aspirante attore, modello di dedizione assoluta e certosina applicazione alla settima arte.

Ma neanche il mitico Al è nato esperto. Come racconta IMDb, infatti, la prima notte degli Oscar per il grande attore fu davvero un incubo ad occhi aperti. Può sembrare strano, quasi folle, ma la star era davvero sollevata per non aver vinto la statuetta. Paradossalmente, avrebbe voluto evitare di salire sul palco… e così, per sua fortuna, è stato.

Nominato come Miglior Attore per il film del 1973 Serpico di Sidney Lumet, grazie alla sua convincente interpretazione Al Pacino era tra i favoriti per la vittoria finale. “Ero seduto in terza o quarta fila con Diane Keaton e Jeff Bridges era lì con sua figlia”, racconta. “Nessuno si aspettava che venissi ed ero un po’ su di giri. Qualcuno mi aveva fatto qualcosa ai capelli e sembrava che avessi un nido d’uccello in testa, un vero disastro. Tuttavia, mi sono seduto lì e ho cercato di sembrare indifferente. Ero così nervoso.

Come cominciamo ad intuire dalle sue parole, la serata di Al Pacino non inizia certamente nel migliore dei modi. Il proseguimento, purtroppo per lui, è addirittura peggiore delle premesse: credeva, infatti, che lo spettacolo durasse solo un’ora e si stava convincendo di aver perso il premio; solo Jeff Bridges lo ha trattenuto dall’andarsene. “Pensavo fosse uno show televisivo di un’ora”, ammette ironicamente.

La serata stava prendendo decisamente una spiacevole piega. La notevole durata della cerimonia, che ai suoi occhi sembrava infinita, lo costrinse a trattenersi in ogni modo possibile dall’andare in bagno.

A mali estremi, estremi rimedi: “Non riuscivo assolutamente a trattenermi, quindi ho cominciato a prendere Valium come fossero caramelle!”, rivela Al Pacino, che a fine serata era ben contento di non essere stato premiato. “Stavo pregando: ‘Per favore, fa’ che non sia io’. E poi sento: ‘Jack Lemmon’ [Miglior Attore per Salvate la tigre, ndr.]. Ero così felice di non dovermi alzare, perché non ce l’avrei mai fatta”.

Non tutto il male vien per nuocere. Il mitico interprete avrebbe dovuto aspettare, però, fino al 1993 per la statuetta come Miglior Attore Protagonista per Scent of a Woman, interrompendo quella che ormai era diventata una vera e propria maledizione, dopo otto nomination mai vincenti.

Il regista ed attore statunitense, intanto, non smette di dedicarsi anima e corpo al cinema, sognando Thimothée Chalamet in Heat 2, del quale si vociferava l’idea di un prequel. Di certo, Al Pacino avrà vissuto innumerevoli momenti indimenticabili: siamo sicuri che quella fatidica notte degli Oscar, negativamente parlando, sia da annoverare tra questi.



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Scritto da: redazione

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