Il ragioniere di Alessandria che esordì come cameriere e poi rilanciò uno dei marchi più prestigiosi e apprezzati del cioccolato di qualità, Novi, se ne va 92 anni. Flavio Repetto è morto a Novi Ligure dopo essere diventato la firma di un piccolo impero dolce, abile manager e uomo di finanza e presidente della Fondazione Carige fino al 2013. Nel 2007 aveva vinto il prestigioso Candy Kettie Award, l’oscar europeo dell’industria dolciaria. Per diventare il re del cioccolato, Repetto aveva fatto un ricco cursus honorum con gavetta adeguata e ruoli di responsabilità poi andati a convergere nel successo della Novi.
La grande svolta negli anni Ottanta
Flavio Repetto si pagava gli studi di Ragioneria facendo il cameriere da ragazzino, negli anni Cinquanta la svolta enoalimentare, prima con la fondazione dell‘azienda vitivinicola Vallechiara, poi della Generale Ristorazione che fornì mense e catering ad aziende come Fiat, Ansaldo e Finmeccanica. A metà anni Settanta l’acquisizione della Sibeto, azienda che imbottigliava e distribuiva la Coca Cola in Piemonte e Valle d’Aosta con la fondazione di uno stabilimento a Biella. Poi gli anni Ottanta e lo sbarco dolce: compra i marchi Elah e Dufour, fa partire un nuovo stabilimento a Biella e nel 1985 acquista la Novi da Giovanni Battista Gambarotta. Da lì è stato un trionfo dopo l’altro, anche in tempi difficili, e la nascita del celebre slogan (con fatturato multimilionario): “Svizzero? No, Novi”. Di sé amava dire che il suo posto era a fianco agli operai in azienda, e che la sua principale abilità era stata prendere aziende in difficoltà e trovare il modo di rilanciarle. I risultati parlano chiaro, e questo lutto ha il sapore dolceamaro del migliore cacao. L’ultimo saluto a Repetto lunedì 11 settembre alle 14.30 nella chiesa della Collegiata a Novi Ligure, successivamente sarà sepolto nel cimitero di Camogli (Genova) nella cappella di famiglia.