Twisters, recensione dell’edizione 4K – Gamesurf

Correva l’anno 1996 quando il noto cinematographer Jan de Bont, convertitosi alla regia, realizzava il notevole Twister. Action catastrofico su “cacciatori di tornado” decisi a tutto pur di studiare questi mostri della natura, protagonisti Helen Hunt, Bill Paxton e Philip Seymour Hoffman.

Il film fece letteralmente il botto incassando poco meno di 500 milioni di dollari, eppure non se ne sfruttò l’onda emotiva e niente seconda avventura. La pellicola univa il terrore dei cicloni e toni di notevole drammaticità a momenti di leggerezza, con la risultante di un’interessante miscela in cui il feeling tra i protagonisti era il collante che univa l’azione.

Un’attesa lunga 18 anni

Nel 2024 è finalmente giunto il sequel Twisters diretto da Lee Isaac Chung, noto per la realizzazione del notevole semi-autobiografico Minari (2020). Superato il prologo, il film palesa un maldestro tentativo di riportare su grande schermo lo spirito dell’originale, passando da toni drammatici a momenti di amena imbecillità e superficialità alternati a transizioni più malinconiche e riflessive. La trama ruota attorno a Kate Carter (Daisy Edgar-Jones), giovane scienziata che dopo un devastante esperimento in cui perde quasi tutti i suoi collaboratori, si riduce a essere una sorta di versione svuotata di sé stessa.

A cinque anni di distanza è convinta dall’amico e collega Javi (Anthony Ramos) a riprendere la strada per lo stato dell’Oklahoma, a rischio tempeste. Ritorno che per la giovane fisica, sovraccarica intuizioni, rappresenta l’opportunità per comprendere gli errori del passato compiendo una sorta di percorso di redenzione.

Oltre al team di cui fa parte assieme a Javi, dietro il quale si muovono biechi interessi economici, c’è anche quello del cowboy spaccone Tyler Owens (Glen Powell) e del suo team alternativo di invasati e squilibrati che surfano sull’adrenalina, pronta da convogliare sul ricco canale You Tube. Occorrerà tempo a Kate per comprendere chi siano realmente i “buoni”, ritrovare la giusta motivazione alla ricerca della magica formula per scaricare la potenza dei un tornado, risparmiando vittime e devastazioni.

Tornado, cowboy e torpore cerebrale

Fatta eccezione per il prologo, la prima parte del film è pressoché da dimenticare per l’approccio ridanciano che mina il potenziale adrenalinico, facendo passare il pericolo mortale dello studio dei tornado alla stregua di un evento di pesca sportiva. Soggetti più preoccupati della concorrenza che non di quanto accade attorno a loro, quando la furia degli elementi rade al suolo intere comunità rurali.

In seguito fortunatamente la sceneggiatura palesa maggiore coerenza e sensibilità, con una sorta di guizzo d’orgoglio la narrazione vira verso terreni più coinvolgenti e non più cerebrolesi. Dimostrazione di carattere che porta il film a raggiungere la sufficienza con il tornado del secolo ed echi dal film di De Bont, quando entra in scena una sorta di armageddon che risucchia intere comunità con inaudita potenza.

È il momento in cui i cervelli si accendono e finalmente vengono parcheggiate le spacconate da quattro soldi: a richiamare la memoria del primo film è in particolare il momento in cui si cerca di sopravvivere alla furia devastatrice riparando all’interno di un cinema, in cui è in corso un festival di film horror d’antan. Risultato artistico nel complesso piuttosto modesto, nonostante il pesante impegno della produzione con un budget di 200 milioni di dollari (raggranellandone worldwide solo 267). A lasciare oltremodo sorpresi la scoperta che tra gli sceneggiatori svetta quello stesso Joseph Kosinski regista e scrittore di Oblivion, dietro la cinepresa per Tron: Legacy e Top Gun: Maverick. Qui la recensione artistica di Elisa Giudici.

Twisters 4K – Come si vede

Girato analogico con una quantità industriale di cineprese 35 mm (Arriflex 235, Arriflex 435 ES, Arriflex 535B, Panavision Panaflex Millennium XL2) su negativo a sensibilità variabile (50D, 100D, 200T e 500T), doppia coppia di emulsioni per lavorare alla luce del sole così come a quella artificiale, approdando a un master 4K da cui si è partiti per la lavorazione di questa edizione UHD. Formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p) con alcuni inserti 1.78:1 (per esempio la soggettiva del drone), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Le immagini alternano momenti di eccellenza a transizioni in cui si riscontra un certo rumore video probabilmente legato all’inserzione di CGI in post-produzione, per rendere credibili i tornado e le tempeste di acqua e ghiaccio. 

Spettacolo che non manca di porre l’accento anche su fotografia, luci e colori in virtù del Dolby Vision, con profondità dei neri e la consueta inferiore compressione dinamica per una superiore fedeltà all’originale rispetto al Blu-ray 2K. Eccellente livello di dettaglio che consente di esaminare i particolari anche nelle inquadrature non in primo piano. Nel complesso una visione che tecnicamente potrebbe mostrare qualche limite in presenza di schermi superiori a 55” pollici.

Twisters 4K – Come si sente

Dolby TrueHD 7.1 canali con oggetti ATMOS (16 bit) di resa non brillante. Si tenta di restituire una certa presenza scenica, ma con un vero impianto Home Theater si desidera da subito una maggiore aggressività, probabilmente raggiungibile a 24 bit e una revisione della codifica dei materiali, a 16 bit la colonna sonora lascia all’asciutto di passaggi realmente coinvolgenti. Mezzo gradino sopra l’originale inglese, sempre ATMOS 16 bit, con ulteriore rifinitura per dialoghi e presenza dai canali posteriori. Immaginabile il balzo di qualità con la traccia 24 bit dell’edizione statunitense.

Twisters 4K – Gli extra

Extra molto interessanti a partire dal commento di Lee Isaac Chung, registrato poco dopo il completamento del film. Qui il regista entra nel dettaglio di un’ampia gamma di argomenti come casting, location, effetti visivi e i legami con il primo film. Ci sono poi 3 scene eliminate; ulteriore focus sulla lavorazione (15′); approfondimento sugli effetti del film con interventi di parte di cast e troupe (24′); i suoni del tornado (6′); all’inseguimento del maltempo in Oklahoma (5′); focus sull’attore Glen Powell (3′); focus sui veicoli per l’inseguimento dei tornado (5′). Sottotitoli in italiano eccetto il commento al film. L’edizione più bella è la steelbook embossed.