di Ansa
(ANSA) – MILANO, 16 NOV – Alla fine degli anni Quaranta,
nella periferia di Milano, un bambino gattona sul pavimento
attirato da una scatola di legno che libera nell’aria una serie
di suoni cristallini. È l’inizio di un percorso musicale che lo
porta, negli anni Sessanta/Settanta, a calcare i palchi di mezzo
mondo, come compositore e chitarrista della PFM, il gruppo
pietra miliare del prog italiano. Così Franco Mussida ricorda
quando nacque la sua passione per la musica nel romanzo
autobiografico ‘Il bimbo del carillon’, edito da Salani (Salani
Le Stanze – 400 pagine – 20 euro), presentato oggi a Bookcity.
“Questo libro racconta le esperienze di un bimbo che,
scoperto un Carillon, sceglie le orecchie per orientare la sua
vita – racconta Mussida – L’idea è nata d’istinto nel 2012,
l’anno in cui iniziai a scrivere degli effetti della Musica
sulla struttura emotiva della gente. Volevo osservare
l’evoluzione di un rapporto con i suoni che fin da piccolo mi si
sprigionavano dentro, dicendomi che custodivo un altro pianeta”.
Il libro “si lega alla generazione che intuì il vero potere del
mondo del suono: quello che unisce, che ci rende consapevoli di
possedere un secondo Cuore, quello che ospita la circolazione
dei desideri e delle pulsioni che spingono all’azione. Si diceva
che la Musica avrebbe cambiato il mondo. La sua natura non
verbale può cambiare l’uomo, eccome può cambiarlo, per questo –
sottolinea – rimango ancora di questo parere”.
Convinto che la musica sia un telescopio che illumina l’anima
della gente, Mussida nel 1984 ha fondato il Cpm Music Institute
di Milano e dal 1987 tiene laboratori musicali in comunità e in
istituti di pena. Ha inoltre pubblicato diversi saggi sui poteri
del suono, tra cui “Il Pianeta della Musica”, sempre edito da
Salani, oggi alla sua quarta edizione. (ANSA).
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di Ansa
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