Un gruppo di giornali francesi, tra cui testate storiche come Le Monde, Le Figaro e Le Parisien, ha intrapreso un'azione legale contro X, il social network di proprietà di Elon Musk. Al centro della contesa, i cosiddetti "diritti connessi", che garantiscono ai titolari l'autorizzazione o il divieto all'uso dei loro articoli ("uso" inteso anche come distribuzione) e possono dar luogo a compensi quando effettivamente le news vengono "usate" (postate, nella fattispecie).
A differenza di Alphabet (Google) e Meta (Facebook), X continuerebbe a sfruttare le notizie indebitamente, vale a dire senza corrispondere alcuna cifra. "Sfruttamento" è la parola giusta, dal punto di vista degli editori: le piattaforme social, infatti, guadagnano attraverso la pubblicità che viene mostrata accanto ai contenuti condivisi, ma non pagano nulla ai giornali per quei contenuti, da loro forniti.
I diritti connessi sono riconosciuti da una direttiva europea recepita nell'ordinamento francese. "I proventi derivanti da questi diritti, insieme all'investimento che consentirebbero ai beneficiari di effettuare, rappresentano un incentivo alla pluralità, all'indipendenza e alla qualità dei media, essenziali per la libertà di espressione e il diritto all'informazione nella nostra società democratica", si legge nella dichiarazione congiunta apparsa su Reuters. Dall'altra parte, i contrari sostengono che i giornali dovrebbero trovare altri modi per monetizzare, e che le piattaforme social dovrebbero rimanere libere anche sotto questo aspetto.
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