Joker: Folie à Deux, perché nel sequel il numero 2 è molto importante: il tema del doppio

Joker: Folie à Deux è al cinema da oggi con Warner Bros, e dopo aver diviso la critica alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 il film di Todd Phillips è pronto a dividere anche il pubblico e i fan.

Un aspetto da tenere a mente è l’importanza del tema del doppio in Joker: Folie à Deux: mentre l’introduzione di Lady Gaga nei panni di Harley Quinn e il titolo ufficiale del film (che fa riferimento ad una vera patologia che si verifica quando un soggetto ‘trasmette’ la sua psicosi ad un altro dopo averlo incontrato) potrebbero essere solo due specchietti per le allodole, il film è infatti tutto incentrato su Arthur Fleck e il Joker e il contrasto tra realtà e finzione, che si sviluppa come un viaggio nell’inconscio del cinema e i suoi generi.

Il film stesso del resto è doppio, pensato sia come prison-movie sia come musical, e anche gli aspetti da legal-drama, quel sottogenere di thriller ambientato in un’aula tribunale, diventa un geniale processo a Joker, non tanto il personaggio quanto il film del 2019 (anche nella storia del film apprendiamo che nel mondo di Joker è stato fatto un film tv su Joker, di grande successo): Phillips, che ha sempre rivoluzionato i suoi sequel (come visto nella saga di Una notte da leoni) sdoppia il suo sequel Joker: Folie à Deux continuamente, fin dall’inizio con un prologo animato in cui i due protagonisti sono Arthur e Joker, messo in scena come la sua ombra, e durante lo svolgersi della storia il volto di Arthur viene sdoppiato all’infinito e visto attraverso decine di monitor, schermi, cineprese, di giornalisti, documentaristi, telegiornali: Joker si moltiplica e si diffonde, ampliando il tema della mimesi al centro del primo Joker, fino allo sconvolgente finale…di cui parleremo in un altro articolo.

Per altri contenuti scoprite se Joker: Folie à Deux ha una scena post-credit.

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