(ANSA) – ROMA, 27 SET – Nicolò Rapisarda, in arte Tony Effe,
parla in esclusiva a Vanity Fair del dissing più chiacchierato
del momento che lo vede coinvolto insieme a Fedez. Protagonista
della cover digitale di questa settimana, il rapper romano, 33
anni, una band con cui ha raggiunto successo e fama (la Dark
Polo Gang), una hit estiva da milioni di stream (Sesso e samba,
con Gaia), un tour nei palazzetti in partenza a breve, è
l’autore della canzone virale Chiara, piena di accuse e insulti
al rapper di Rozzano.
Com’è cominciato il dissidio con Fedez? Eravate amici, poi
che cos’è successo? “Ma no, è solo musica. Il dissing è una cosa
che si fa da sempre e che non si deve spiegare, altrimenti
finisce il gioco. C’è chi sfrutta l’onda per i propri scopi, chi
per divertirsi come me”, la risposta. “Fa parte del gioco”,
aggiunge Tony Effe che ricorda “Il dissing esiste da sempre,
l’ultimo famoso è quello tra Kendrick Lamar e Drake. Forse in
Italia la gente non lo capisce. È solo musica”.
È stato accusato di misoginia per come parla delle donne nel
dissing. “Non sono misogino, ci mancherebbe, io lavoro con le
donne e le tratto benissimo. È solo musica e bisogna leggere
quel verso nel contesto: è rap. Si usano quelle parole, quella
forma. Si raccontano cose belle, cose brutte, si raccontano le
donne in tutte le sfaccettature”. “È una battaglia a chi fa più
male. Magari la gente che non conosce questa cultura non
capisce”. Ma perché tirare in mezzo le donne? “Perché le donne
sono più potenti di noi”. Può esistere un rap non misogino? “Può
esistere ma non è il mio rap. Io poi faccio di tutto, anche pop.
Sono bravo a fare tutti i tipi di musica, molto semplicemente”.
(ANSA).
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