L’intelligenza artificiale domina le classifiche musicali con il brano ‘Massimo Il Boss’ realizzato da DankNote, autore italiano che vuole mantenere l’anonimato. La canzone racconta di un tema di cui si è tornato a parlare recentemente con la docu-serie Netflix sul caso di Yara Gambirasio. “Oh Massimo, Massimo, sei tu il vero Boss? Non hai ucciso una bambina e questo lo so, Ma il DNA dice di sì, Che sarà di te, lo vedremo qui”, recita un verso. Benché non sia mai nominato, il testo fa riferimento a Bossetti.
Da oltre 10 giorni primo in classifica su ‘Hit Viral Italia’ di Spotify, il brano ha totalizzato più di mezzo milione di stream: 282.000 su Spotify, 230.000 su Youtube e Youtube Music, oltre al successo sulle piattaforme di Amazon e Apple Music ed altre ancora. Su TikTok più di 2mila utenti l’hanno utilizzata nei propri video, generando milioni di visualizzazioni e su Instagram più di 1 milione di persone l’hanno ascoltata e visualizzata. Inoltre, su Spotify più di 100.000 utenti singoli l’hanno ascoltata nell’ultimo mese.
Si tratta di una piccola grande rivoluzione, IA come strumento in grado di creare hit di successo, musicalmente molto valide, con i testi suggeriti dall’autore e perfezionati dalla tecnologia. L’apprezzamento del pubblico ne sancisce per la prima volta il successo e pone di fronte a nuove frontiere più ampie: il mondo della musica sta assistendo alla nascita di una nuova categoria, quella creata con l’intelligenza artificiale. DankNote sta lavorando ad altri brani che raccontano temi di attualità o stereotipi giovanili italiani, con testi ironici, realizzati con dell’IA.
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