Ho passato gli ultimi tre mesi con un Google Pixel 1 come smartphone personale secondario. Sì, avete capito bene, un Pixel 1 del 2016. Come mai vi starete chiedendo ed il perché potremmo riassumerlo brevemente così: per capire quanto un vecchio telefono, con già un eccellente software, possa ancora essere competitivo ad oggi per quanto riguarda le foto, e quindi spendere ogni anno 1000-1500 euro per un nuovo cameraphone sia superfluo.
Da anni abbiamo ormai un mercato smartphone stantio come innovazioni: Galaxy S22 è sovrapponibile a S24 come iPhone 13 Pro è sovrapponibile a iPhone 15 Pro. E lo stesso ragionamento si può fare con tanti tanti altri smartphone. Alcune aziende, come Xiaomi, hanno provato a fare il grande salto in avanti passando a sensori da 1" con a supporto ben due teleobiettivi, così da sfruttare ogni lunghezza focale coi suoi benefici ottici, ma in generale non si sono visti enormi passi in avanti.
Io in primis ho sempre cercato di avere l'ultimo smartphone tra le mani, così da avere il meglio del meglio, ma quando si parla di foto è davvero così necessario? Ho quindi ripreso in mano un Pixel 1, un telefono senza OIS, con un sensore Sony IMX 378 principale da 1/2.3" ma con a bordo una Google Camera "modificata" del 2019, così da sfruttare alcune feature come l'Hi-Res Zoom, per un effetto simile, detto banalmente, a quello che Apple è arrivata ad offrire con iPhone 15 Pro ed il suo zoom 2X digitale, giusto 7 anni dopo. Le tecniche sono differenti ma il risultato è il medesimo.
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