È stato arrestato negli Stati Uniti il presunto amministratore di una botnet enorme, nota come 911 S5, in circolazione tra il 2014 e il 2022: secondo le stime è stata usata per condurre e facilitare innumerevoli attacchi hacker e frodi informatiche, e ha infettato oltre 19 milioni di dispositivi (in base agli indirizzi IP) in più di 200 diversi Paesi. Tutto faceva a capo a YunHe Wang, trentacinquenne di nazionalità cinese: Wang si occupava di “coltivare” e mantenere la botnet, vendendo poi l’accesso ai vari clienti che a loro volta commettevano i loro crimini.
Secondo le indagini del Dipartimento di Giustizia americano, tra questi crimini figura un po’ di tutto, dallo sfruttamento di minorenni agli attacchi informatici, da frodi su larghissima scala alle molestie, dalle minacce terroristiche al contrabbando. Tra gli esempi più specifici si è parlato per esempio di una massiccia frode ai danni del programma di aiuti statali per combattere la pandemia di COVID-19, con oltre 560.000 richieste fraudolente inviate dalla botnet, che sono costate oltre 5,9 miliardi di dollari ai contribuenti.