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Cinema

Questi 5 film sono troppo dolorosi per guardarli più di una volta

today29 Maggio 2024 15

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Ci sono film che ti distruggono l’anima perché in grado di raccontare le atrocità storiche o le mille sfaccettature dell’animo umano così verosimilmente che catapultano lo spettatore tra i drammi dei protagonisti. Ecco cinque tanto dolorosi da non riuscire a guardarli più di una volta.

Schindler’s List

Se avete letto il titolo dell’articolo pensando a Schindler’s List, eccoci qui. Diretto da Steven Spielberg, la pellicola, con uno sguardo crudo e toccante sull’Olocausto, racconta la vera storia di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che, durante l’Olocausto, ha salvato la vita a oltre 1.200 ebrei polacchi. Il film è noto per la sua rappresentazione realistica e commovente della tragedia, nonché per le potenti performance degli attori, in particolare di Liam Neeson nel ruolo di Oskar Schindler e di Ralph Fiennes nel ruolo di Amon Göth, il comandante nazista responsabile del campo di concentramento di Plaszów.

Schindler’s List è un film potente e commovente che celebra il coraggio e l’umanità in mezzo all’orrore della guerra e dell’Olocausto ma non da guardare più di una volta nella vita.

Il miglio verde

Basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, Il miglio verde non è un film né horror né paranormale ma il maestro del brivido ha saputo infondere un tipo di terrore diverso con Frank Darabont alla regia de Il miglio verde. Il film affronta temi profondamente dolorosi, toccando le corde più sensibili dello spettatore attraverso la storia di Coffey (Michael Clarke Duncan) e degli altri detenuti. Il film con Tom Hanks ci costringe a confrontarci con domande difficili sulla morale, sulla redenzione e sull’empatia, esplorando le contraddizioni e le brutalità del sistema penitenziario dell’epoca.

La sensazione di impotenza di fronte alla sofferenza e alla crudeltà rendono Il miglio verde un film difficile da digerire.

Old Boy

Come si va avanti dopo Old Boy? Considerato uno dei capolavori del cinema sudcoreano, Park Chan-wook fa spazio nella sua trilogia della vendetta per Oh Dae-su, interpretato da Choi Min-sik, un uomo che viene improvvisamente rapito e rinchiuso in una stanza di albergo per 15 anni, senza alcuna spiegazione. Dopo il suo rilascio altrettanto improvviso, Oh Dae-su cerca vendetta contro i suoi rapitori mentre cerca di scoprire il motivo del suo imprigionamento. Durante la sua ricerca della verità, però, Oh Dae-su si imbatte in una serie di rivelazioni scioccanti che mettono in discussione la sua stessa identità.

La potenza emotiva della pellicola di Park Chan-wook ci fa interrogare sui confini tra bene e male, tra vittima e carnefice attraverso temi come la vendetta, la tortura psicologica, l’incesto e la perdita dell’innocenza. Guardando Old Boy non possiamo che sperimentare un’ampia gamma di emozioni, dall’orrore alla compassione, dalla rabbia alla tristezza.

Adesso che Old Boy diventerà una serie TV non sarà di certo semplice rivivere un’esperienza così sconvolgente.

Requiem For a Dream

Un’elogio alla fotografia e alla potente colonna sonora non bastano non rivedere Requiem For a Dream per una seconda volta. Diretto da Darren Aronofsky, basato sul romanzo omonimo di Hubert Selby Jr, il film racconta le vite di quattro personaggi: Harry Goldfarb (interpretato da Jared Leto), la sua ragazza Marion Silver (interpretata da Jennifer Connelly), il suo migliore amico Tyrone C. Love (interpretato da Marlon Wayans) e sua madre Sara Goldfarb (interpretata da Ellen Burstyn). Ognuno di loro lotta con le proprie dipendenze, che vanno dall’eroina alla televisione, e il film segue il loro tragico declino mentre cercano disperatamente di sfuggire alla realtà dolorosa delle loro vite.

Droga, violenza e abuso sono rappresentante da Aronofsky in maniera cruda e disturbante ma la disperazione emotiva dei personaggi è altrettanto straziante.

12 anni schiavo

12 anni schiavo è un film necessario perché ci ricorda la grande lezione della storia ma affrontando il tema della schiavitù così realisticamente rientra nella classifica di film così dolorosi da riuscire a guardarli solo una volta nella vita. La pellicola, diretta da Steve McQueen, è basata sulle memorie di Solomon Northup, un afroamericano libero che è stato rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del XIX secolo. La trama segue Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), che viene ingannato, rapito e venduto come schiavo in Louisiana. Solomon, un uomo libero e rispettato, si ritrova improvvisamente privato della sua libertà e della sua dignità, costretto a vivere in condizioni disumane e a subire abusi fisici e psicologici dai suoi padroni.

La crudeltà e le sofferenze patite dagli schiavi portano lo spettatore a confrontarsi con un capitolo oscuro della storia americana ma non solo: 12 anni schiavo mette in discussione l’idea del “sogno americano”, sollevando importanti domande sulla razza, la giustizia e l’uguaglianza. Non perdetevi la nostra recensione di 12 anni schiavo.



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Scritto da: redazione

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