Che ci fanno Ficarra e Picone a Cannes? “Ritorniamo qui per la quinta volta e dopo la vittoria della Palma d’Oro per Il 7 e l’8 e Nati stanchi”, ci ridono su i due. “Il festival sta cambiando da qualche anno, abbiamo notato, sarà il cambiamento climatico”. Ridiamo. In realtà il duo comico ha preso una pausa dal set e è atterrata in terra francese per presentare L’abbaglio di Roberto Andò, in fase di riprese in Sicilia, e nelle sale dal 16 gennaio 2025.
Di nuovo con Toni Servillo
Dopo il successo de La stranezza, Ficarra e Picone tornano a lavorare insieme a Toni Servillo in un film ambientato nel 1860, quando Giuseppe Garibaldi, da Quarto, inizia l’avventura dei Mille. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino e migrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista basettone. “Sono due personaggi sui generis, un po’ indisciplinati che porteranno un po’ di leggerezza dentro questa storia vera”, ci racconta il duo. Dramma, storia e comicità si mescolano. La linea comica si insinua tra battaglie, fucili e cannoni e “sarà più preponderante rispetto a La stranezza”, assicura Andò.
Duo inscindibile
Nessuno riesce a dividere i due attori nati stanchi. Sono perennemente insieme. “Stiamo cercando un separatore”, ci confessa Salvo, “accetterei subito un progetto senza Valentino”. I due stanno anche lavorando a un loro nuovo progetto. Sarà un film o una serie? Chiediamo. “Non possiamo dire nulla”, risponde Valentino. “Sarà un cartone animato e vorremmo presentarlo a Sanremo questa volta. E’ più nazional popolare di Cannes”, la spara grossa Ficarra.
Il trio più stravagante
A formare il trio più stravagante del cinema italiano c’è anche Toni Servillo. Lui sì, che Cannes la conosce bene: è stato varie volte con Il Divo, La grande bellezza, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, con Esterno notte di Marco Bellocchio e Gomorra di Matteo Garrone. In L’abbaglio interpreta il colonnello Orsini. “È una gioia per me recitare ancora con Salvo e Valentino, dice, “attori che nascono con una natura comica messi in una dimensione drammatica danno il meglio. Sono sorprendenti”.
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