di Ansa
(ANSA) – CANNES, 22 MAG – “Mio padre è morto quando avevo
ventiquattro anni, è un’enorme frustrazione, ogni giorno potrei
parlare di lui, ‘hai visto quanto è bello in questa foto!’, ma
non posso scocciare le persone con la mia nostalgia. Sono
riuscita a incarnare il mio papà senza dolore. È stata la più
bella seduta di spiritismo possibile”. Chiara Mastroianni, 52
anni, parla così oggi al Festival di Cannes dove è in concorso
Marcello mio di Christophe Honoré in cui l’attrice interpreta se
una stessa presa da una smodata e ossessiva voglia di
rappresentare il padre vestendone i panni.
Nel film, in sala con Lucky Red dal 23 maggio, c’è anche la
madre Catherine Deneuve che dice di uno dei momenti più belli
del film, quando abbraccia la figlia ormai più Marcello che
Chiara: “Quello è stato un momento davvero toccante, pieno di
emozioni e ricordi”.
E ancora Chiara: il film è pieno di “autoironia”. Non
volevamo fare nulla di sentenzioso, distante, freddo, tanto più
nel raccontare mio padre che era così vicino alle persone”. Un
tono leggero confermato anche dal regista: “Ho preso tutto come
un gioco per non lasciarmi invadere dall’emozione. Sono
abbastanza drammatico nella vita da non esserlo al cinema.
Volevo evitare di cadere nella nostalgia e nel pathos. Non
sarebbe stato generoso da parte mia – continua Christophe Honoré
– usare il film come una sorta di psicoanalisi. Volevo
trasformare l’emozione in qualcosa di vibrante e soprattutto non
essere compiacente”. (ANSA).
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di Ansa
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