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Gaming

Recensione di MotoGP 24 il titolo motoristico di Milestone

today2 Maggio 2024 55

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Come ogni anno torna il nuovo capitolo di MotoGP e questo 2024 promette molto bene!

Ducati, Aprilia, KTM, Honda, Yamaha, GASGAS: cosa desiderare di più?

Questo è davvero un periodo favoloso per gli appassionati italiani di motomondiale: Francesco Bagnaia è nuovamente campione in carica della MotoGP, Ducati è sempre più la casa da battere al punto di aver convinto persino il fenomeno Marc Marquez a voler guidare una sua moto e nel mentre Aprilia continua a crescere e diventare sempre più competitiva, il tutto senza contare i tanti piloti del bel paese che compaiono sulle griglie di partenza delle varie categorie in gara. Insomma, il mondiale appena iniziato offre una marea di spunti d’interesse, viene quindi naturale chiedersi se anche la sua controparte videoludica sia pronta a regalarci emozioni.

Come scoprirlo? L’unico modo è restare in compagnia di GameSurf.it e leggere la nostra recensione di MotoGP 24! Lo sviluppo del titolo ufficiale dedicato al motomondiale è storicamente legato a Milestone, team italiano che ha fatto dell’amore per i motori un vero e proprio marchio di fabbrica, riuscendo a esprimersi al meglio proprio nel campo delle due ruote. Negli ultimi anni la serie MotoGP ha raggiunto ottimi livelli puntando su una grande resa tecnica, estrema fedeltà nei contenuti ufficiali, un gameplay modulabile tanto sui neofiti quanto sui gamer più accaniti e un comparto multiplayer di pregio. Di contro, però, col tempo abbiamo assistito alla perdita di alcuni contenuti come la presenza dei campioni del passato e delle loro gare più iconiche, in aggiunta a una carriera senza particolari elementi di contorno e una intelligenza artificiale avversaria non certo perfetta. 

MotoGp 24, la recensione del titolo che ti fa vivere il motomondiale!
Anche quest’anno il comparto grafico ha fatto qualche passo avanti

Come i team in gara nel Moto Mondiale cercano sempre di migliorarsi tra una stagione e l’altra, così Milestone ha sempre fatto e a margine di un sistema ormai consolidato negli anni, l’elemento di maggior interesse di MotoGP 24 è cercare di capire quanto siano stati importanti e positive le novità portate al gioco. Ma andiamo per ordine e per chiunque abbia vissuto in totale eremitaggio sino a oggi, ricordiamo che MotoGP 24 è il titolo che ci porta nel mondo del campionato motociclistico più famoso al mondo, proponendoci tutti i suoi contenuti, quindi anche Moto3, Moto2 e MotoE, per quanto quest’ultima categoria, legata ai prototipi da corsa elettrici, non è stata inserita nella versione testata da noi e verrà resa disponibile in futuro. L’impianto di gioco punta a offrire un gameplay estremamente variegato fatto di una base che cerca di raggiungere il massimo livello di simulazione possibile, ma offre una enorme quantità di aiuti alla guida in grado di rende il tutto adatto a chiunque, anche a chi non vuole passare ore a imparare il comportamento delle moto e preferisce gettarsi in pista senza pensare troppo alle decine di elementi che nella realtà influenzano il comportamento di quello che possiamo definire senza troppi problemi, un “missile ipertecnologico su due ruote”.

Il primo tutorial che viene proposto da MotoGP 24 offre l’occasione di testare quattro sistemi di guida pre impostati che vanno dal massimo aiuto alla massima simulazione, ma nulla vieta al giocatore di mettere mano su ogni voce delle impostazioni per andare a creare il proprio modello preferito. Per quanto riuscire a riportare in un videogame tutto quello che concorre a creare l’esperienza della guida di una moto sia maledettamente difficile, i risultati raggiunti da Milestone sono davvero ottimi e si segnalano ulteriori miglioramenti legati alla fisica e alla risposta di gomme e freni con il risultato che guidare è ancora più soddisfacente che in passato.

Segnaliamo come, ad esempio, la gestione del peso del pilota combinata all’erogazione di potenza sia ancora più importante che in passato e che prima di dare gas al massimo in uscita di curva, magari facendosi ingolosire da un lungo rettilineo, si debba fare una certa attenzione nel modulare la pressione sul grilletto adibito ad acceleratore. Se in passato a farla da padrone era il rischio di perdere il posteriore della moto a causa dello slittamento, adesso aumenta la possibilità che il peso sul retro vada a far impennare il nostro bolide col rischio di perdere sia in guidabilità che in velocità, ma questo è solo l’esempio che ho trovato più lampante tra le molte limature al modello di guida. Certo, non manca la possibilità di agire sulle impostazione e regolazioni della moto, con tante opzioni che ne renderanno il comportamento più adatto al vostro stile di guida e alle specifiche dei vari circuiti, senza contare che le diverse marche e modelli di moto hanno, come sempre, delle loro specifiche qualità legate a ogni punto di vista. 

MotpGp 24: intelligenze artificiali e come sfruttarle a dovere

Naturalmente la differenza tra sfruttare o no gli aiuti alla guida è enorme, ma Milestone cerca ancora una volta una strada per rendere il più possibile divertente e gratificante la proverbiale “via di mezzo”. Già nel precedente episodio erano comparsi gli aiuti “neurali”, cioè uno strumento molto poco invasivo che andava a correggere i movimenti del giocatore solo su bassa scala e al culmine dell’azione. Per capirci, andando in piega, solo alla massima angolazione e solo in caso di input eccessivo, questi aiuti andavano a calibrare in modo limitato l’azione di guida, senza però risultare decisivi ai fini di una staccata. Insomma, un aiuto misurato che non guida l’azione del giocatore, ma può aiutarlo nel migliorare la propria sensibilità sino ad arrivare al momento in cui non ci sarà bisogno di alcun aiuto, neurale o non neurale.

MotoGp 24, la recensione del titolo che ti fa vivere il motomondiale!
Marc Marquez in Ducati è uno degli elementi più interessanti del campionato

Rimane incomprensibile, però, l’impossibilità di modulare anche l’utilizzo dei rewind, cioè la possibilità di riavvolgere il tempo per correggere un tratto di gara andata male: i rewind saranno attivati o disattivati, senza vie di mezzo che avrebbero reso il gameplay più vario. Bisogna spendere assolutamente qualche riga sulla possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale legata al livello di abilità degli avversari in pista, una opzione che si è rivelata estremamente interessante rispetto al passato. Prima potevamo unicamente scegliere l’abilità dei piloti avversari e magari cambiarla in corsa per gestirla in base alle nostre reali capacità e miglioramenti. Adesso la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale apre nuove strade, per quanto siano ancora da migliorare.

Attivando l’opzione legata alla IA, il sistema di gioco inizierà a leggere e interpretare le nostre prestazioni, andando a modulare il comportamento e le capacità degli altri piloti in pista, così da rendere la sfida più soddisfacente. Il sistema non è immediato, ma necessità di un paio di gare per iniziare a far fruttare i dati raccolti dai nostri risultati e se avrete selezionato un livello avversario troppo basso, tanto che vincerete facilmente sin da subito, poco alla volta l’IA sarà in grado di rendere più competitivi gli altri piloti e iniziare a darvi filo da torcere. Tutto questo non è ancora perfetto e mostra alcune lacune, ma propone una soluzione estremamente intrigante per rendere sempre più sfidante un campionato o una carriera, fermo restando che qualora andremo a toccare manualmente le opzioni, dovrò nuovamente utilizzare qualche gara di assestamento per ricominciare a darci del filo da torcere. Nulla vieta di mantenere il tutto identico ai precedenti episodi, ma se vorrete sfruttare questa IA  avrete, soprattutto sul lungo periodo, la possibilità di avere stimoli maggiormente calibrati sulle vostre qualità. Ripeto: la perfezione è ancora lontana, ma sicuramente siamo davanti a un sistema sensato per sfruttare la tanto chiacchierata intelligenza artificiale nel campo videoludico. 

Parlando di intelligenza artificiale c’è un altro importante nodo da trattare riguardo al gameplay di MotoGP 24, cioè il comportamento degli avversari in pista rispetto al nostro avatar. Non stiamo parlando nello specifico di velocità o prestazioni, ma proprio del rapporto tra la nostra moto e la loro, che in passato ha dato diverse delusioni a noi gamer appassionati della saga che spesso finivamo per essere colpiti e messi fuori gioco da ingressi in curva che sembravano non tenere in conto la nostra presenza.

L’avversario spesso tendeva a mantenere la propria traiettoria senza considerare il rischio di un contatto, soprattutto se non avevamo impostato per bene il nostro punto di corda, mentre per mia somma gioia in MotoGP 24 la situazione è decisamente migliorata, per quanto non risolta al centro per cento. In alcune occasioni ci sono incidenti in cui ci si sente totalmente inermi e senza particolari colpe, anche se vi consiglio sempre di valutare il vostro comportamento e chiedervi se avreste potuto mantenere un comportamento più consono (cosa che vi aiuterà molto nel multiplayer), ma nella maggior parte della situazione si ha la netta impressione che finalmente ci sia una reale attenzione delle altre moto a non speronarci e a tenere conto della nostra presenza, molto più che in passato. Sono assolutamente sicuro che tutti gli appassionati di MotoGP accoglieranno con enorme piacere questo passo in avanti e non posso che applaudire Milestone per il lavoro fatto a riguardo.

MotoGp 24, la recensione del titolo che ti fa vivere il motomondiale!
Anche nella bagarre, la livrea del team VR46 dimostra di essere una delle più belle

300 cavalli e un DaulSense

Sempre restando a parlare della giocabilità di MotoGP 24, per quanto il titolo sarà disponibile su praticamente ogni piattaforma sul mercato, compresa la vecchia generazione e Nintendo Switch, anche quest’anno offrirà un plus non indifferente su PlayStation 5, cioè l’utilizzo delle specifiche del DualSense. Senza nulla togliere alle edizioni per PC e Xbox Series X/S, anche quest’anno la possibilità di godere del feedback adattivo che riesce magistralmente a regalare ottime sensazioni legate alla gestione dei freni, delle gomme e del peso della moto, rendendo il gioco ancora più immersivo. Probabilmente lo ripeto ad ogni recensione di un titolo motoristico di Milestone, ma la casa italiana continua a dimostrare di essere uno degli studi migliori al mondo nel saper sfruttare queste specifiche di PlayStation 5 e giocare con in mano il controller dell’ammiraglia Sony è letteralmente un piacere.

Le modalità di gioco sono le stesse viste nel precedente episodio: gara veloce, campionato, time attack, academy che permette di imparare a memoria ogni singolo settore di un circuito e ovviamente un ampio comparto multiplayer, sia in locale che online, con quest’ultimo che è sempre più improntato a un approccio di stampo e-sport. Presente anche un supporto costante che permette di rivivere le gesta dei gran premi appena corsi nella realtà, così da legare sempre più il gioco alla sua controparte reale. A riguardo segnaliamo che la versione di MotoGP 24 provata da noi manca di un aggiornamento legato alle prestazioni dei pilori nella realtà, infatti durante la nostra esperienza abbiamo visto due fenomeni come l’inossidabile Marc Marquez e l’incredibile rookie Pedro Acosta performare in modo inferiore alla realtà, ma siamo sicuri che con le prime patch tutto verrà sistemato.

D’altro canto ci sono anche altri fattori che necessiteranno di una limata per essere più funzionali, come l’aiuto alla guida legato alla segnalazione tramite bandierine virtuali dei punti di corda delle curve e dei punti di frenata. Questi ultimi, soprattutto con la pioggia (e citiamo anche un ottimo meteo variabile) risultano non proprio precisi e affidarsi troppo a loro potrebbe portare a finire lunghi nella ghiaia. Piatto succosissimo del menù è la carriera che permettere anche questa volta di creare il proprio avatar e cercare di guadagnarsi la gloria nel mondo della MotoGP partendo dalla Moto3.

Milestone ha lavorato di cesello andando ad arricchire situazioni come i rapporti tra piloti e i turning point, cioè le possibilità di far carriera legati al riuscire a fare risultato nei momenti focali della stagione. Il sistema è quello già visto in passato, ma si nota una maggiore incidenza e frequenza di momenti chiave. Tutto quello che compare in una vera stagione di motomondiale è presente anche nel gioco, con sessioni di test, occasioni di sviluppo della moto, gare sprint, scambi di opinione coi propri meccanici e la tanto agognata festa sul podio per celebrare una vittoria: Milestone ha sfruttato ogni elemento del circus, andando a inserire anche la possibilità di lasciare libera l’IA di dare vita a un vero e proprio mercato piloti che vedrà le varie squadre cambiare rider da un anno all’altro.

MotoGp 24, la recensione del titolo che ti fa vivere il motomondiale!
La carriera continua a offrire i turning point

Come detto in passato, andando avanti con gli anni, come accade per molti altri titoli motoristici, si sente la mancanza di un qualcosa di più “romanzato” come invece possiamo trovare nei titoli dedicati alla Formula 1. Anche quest’anno manca una modalità dove impersonare le vecchie glorie e vivere le loro gare più iconiche, come invece accadeva anni fa, fattore che rappresentava una vera manna per gli apassionati storici di questo sport: non so dirvi se si tratti di un problema di diritti o altro, ma non poter scendere in sella nei panni di Valentino Rossi, Casey Stoner, Max Biaggi, Mick Doohan e tanti altri, è un piccolo colpo al cuore. 

Se già lo scorso episodio il comparto grafico aveva dato grandi gioie, questa volta in casa Milestone hanno lavorato ancor di più e il colpo d’occhio è stupendo, tanto nelle moto che negli elementi di contorno dei circuiti, con erba e fondali resi in maniera più realistica. Le moto rimangono le vere regine della scena (i volti dei piloti e degli altri NPC sono sempre sottotono) e sono rese con una dovizia di particolari che fa strabuzzare gli occhi a tutti gli amanti delle due ruote. Sfruttare il photo mode è una gioia e permette tanto di creare scatti degni di un fotografo professionista, quanto di andare a spiare ogni più piccolo elemento di queste belve su due ruote, mostrando come il team italiano prenda sempre tremendamente sul serio la missione di ricreare fedelmente ogni moto, dalle “piccole” Moto3 alle superbe MotoGP. Tutto si muove con una fluidità invidiabile e non ho mai notato rallentamenti di sorta o difetti di frame rate. A far compagnia a tutto questo c’è un comparto sonoro fatto principalmente dal rombo dei motori, anch’esso reso con grande fedeltà rispetto a quello originale. Come avrete capito, MotoGP 24 è un’esperienza estremamente gratificante e consigliata a tutti gli amanti dei motori, nonostante ci siano ancora alcuni elementi che potrebbero essere sistemanti o migliorati. Se lo scorso anno si era notato un po’ troppo immobilismo, questa volta lo sfruttamento dell’IA sembra aver dato una notevole spinta al titolo, regalandoci un ottimo gioco e grandi aspettative per il futuro.



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Scritto da: redazione

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