Achille Lauro, dopo aver trascorso tre mesi in America potendo collaborare con i produttori di Drake e Kanye West, sta per tornare ad esibirsi in Italia. Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, l’artista ha raccontato gli inizi della sua carriera e ha parlato del nuovo percorso che vuole intraprendere. Tutto è cominciato nel 2019 quando grazie a Sanremo si è fatto conoscere al grande pubblico cantando Rolls Royce.
Qui ha sorpreso tutti, mostrando qualcosa che al Festival non si era mai visto: “Pensavano tutti che fossi un venduto, ora c’è la fila per salire su quel palco. Il nostro ruolo da musicisti e da persone libere è scardinare le sicurezze e cercare l’impossibile”.
Come detto, Lauro ha deciso di prendersi del tempo per sé e per la sua musica. Un tema, quello dell’importanza di fermarsi, che negli ultimi tempi sta finalmente trovando spazio anche tra gli artisti più blasonati. Achille riflette su Sangiovanni che ha voluto mettere tutto in pausa e ammette: “Non riesco più a fingere. Bisogna accettarsi per quello che si è”.
Proprio riguardo alla scelta di Sangio, ha voluto dargli un consiglio: “Sono d’accordo con la scelta di fermarsi. A lui direi: pensa a come hai iniziato, ti hanno notato perché eri te stesso, unico. Sono la dimostrazione che si può fare quello che si vuole e ottenere risultati. La canzone che rimarrà non è sempre legata alle vendite, come i singoli da spiaggia. E ti ricorderanno per un brano che non è il ‘Ballo del qua qua’”.