Ma guarda un po’ che succede in Rai: al posto del “popolo” guidato da una ex parlamentare eletta dal popolo arrivano due giornalisti professionisti. Insomma, fuori Nunzia De Girolamo da Raitre, dentro Duilio Giammaria e Peter Gomez.
Dal 30 gennaio chiuderà definitivamente “Avanti popolo”, il programma di approfondimento del martedì di Raitre che, fin da subito, aveva mostrato tutti i difetti che l’avrebbero portato al mancato gradimento da parte degli spettatori e che l’hanno relegato al due/tre per cento di share. Troppo poco anche per una trasmissione in fase di rodaggio. Non sono valsi i vari tentativi di aggiustamento in corsa né l’ulteriore prova dopo le feste di Natale per rimediare alle curve di audience: così i vertici Rai hanno deciso che è giunto il momento di decretarne la fine. Bisogna dire che le colpe non vanno addebitate – o perlomeno non tutte – alla De Girolamo che si è mostrata brillante, caparbia, coraggiosa e che, alle spalle, si è fatta la palestra de “La vita in diretta-estate”, ma l’errore stava alla base.
Gli errori della Rai in “Avanti popolo”
Pensare che far parlare il popolo, cioè persone non esperte dell’argomento trattato, in omaggio a un fantomatico corso “populista”, potesse avere successo come ai tempi di Funari. Ma prima di tutto per fare Funari ci vuole Funari, secondo il mondo è cambiato e gli spettatori che seguono l’informazione vogliono autorevolezza, precisione, competenza, oltre che fantasia.
Ora Nunzia – che certo non si meritava le critiche sul suo “stacco di gamba” anche se un po’ di eleganza non guasta mai – tornerà a condurre “Ciao Maschio”, una comfort zone più adatta a lei. E, di sicuro, non le mancheranno altre occasioni in Rai dove è sempre ben considerata.
Con la sua uscita, verrà ridisegnata parte del terzo canale (rete deputata all’approfondimento e alla divulgazione), dopo la sbornia sanremese che ferma tutto il resto della tv.
Al suo posto Duilio Giammaria e Peter Gomez
Dal 13 febbraio, al martedì, ci sarà un’accoppiata, l’uno dopo l’altro: in prima serata Giammaria con il suo storico programma di inchieste “Petrolio” sulle ricchezze italiane e, a seguire, Gomez, direttore del “fattoquotidiano.it” con “La confessione”, programma di interviste che ha già a lungo sperimentato sul canale Nove. Insomma, due giornalisti ben lontani dalla narrazione di “TeleMeloni”: più vicini al “sentire” dei 5 Stelle e della sinistra. Comunque, vedremo se riusciranno nella difficile impresa di tirar su lo share del martedì sera.
Il ritorno di Chiambretti
A loro, nel parterre di Raitre, si aggiungerà Piero Chiambretti che tornerà ad aprile nella Tv di Stato. Dopo un bel po’ di anni passati a Mediaset, il Pierino nazionale torna alla casa madre: andando sul terzo, non si cimenterà nei suo show iperbolici, ma in una trasmissione a metà tra lo spettacolo e l’informazione.
La trattativa con Celentano
Infine, uscendo dal terzo canale, in aiuto di questa tv pubblica tanto criticata potrebbe arrivare il monumento nazionale: Adriano Celentano, che sta trattando con l’ad Roberto Sergio per una presenza dedicata ai 70 anni della tv e ai 100 della Radio. A fare cosa? Qualunque cosa va bene, dicono a viale Mazzini. Anche se lo show-serie animata “Adrian” non ha funzionato, il Molleggiato può ancora portare attenzione, ascolti e immagine a questa Rai che ha assoluto bisogno di riconquistare il suo primato, dopo il sorpasso (quanto ad ascolti) di Mediaset.
Commenti post (0)