Non chiedete testi impegnati, perché ne troverete pochissimi: giusto qualche sprazzo di neo-femminismo e un paio di parentesi a tema immigrazione. Non cercate il rock, perché se ne sente appena l’odore in qualche situazione: la vittoria dei Måneskin è già stata archiviata. A Sanremo 2024 vincono l’urban, la cassa in quattro e ovviamente l’amore, meglio ancora se finisce male. Questo lo sguardo d’insieme che si coglie al termine dei pre-ascolti dei 30 brani in concorso alla 74esima edizione del Festival della canzone italiana, la quinta consecutiva sotto la direzione artistica di Amadeus. E – a voler essere maliziosi – potremmo dire pure che vince l’intelligenza artificiale. Nel senso che una Ai ben addestrata avrebbe tranquillamente potuto scrivere una buona parte delle canzoni che ascolteremo dal 6 al 10 febbraio prossimi. Che, sempre nello sguardo d’insieme, non ci hanno entusiasmato. Ecco le nostre cattivissime pagelle.
Clara
Clara, «Diamanti grezzi» 5-
La vincitrice di Sanremo Giovani giovanileggia su un dance pop molto tirato: «Cosa siamo noi?/ Siamo diamanti grezzi/ Cadono in mille pezzi di una storia sola/ Dove andremo poi?» Non molto lontano, ci verrebbe da rispondere.
Diodato
Diodato, «Ti muovi» 5.5
Nel 2020 vinse, complice il voto della sala stampa che, col regolamento dell’epoca, aveva un peso importantissimo. Subito dopo ci fu la difficile stagione del lockdown che non aiutò certo la crescita del suo progetto. Diodato sceglie di tornare a Sanremo con una ballad pianistica dalla strofa intimista che evolve in un ritornello che si apre proprio come piace ad Amadeus. Basteranno a riportarlo in zona podio?
Mahmood
Mahmood, «Tuta gold» 6-
Attenti a Mahmood che, quando passa per l’Ariston, trova sempre il modo di vincere qualcosa. Stavolta se la gioca con un pezzo urban superprodotto, ambientato ai bordi di periferia. Tra chi sognava di farcela e chi ce l’ha fatta veramente: «Ballavamo nella zona Nord/ Quando mi chiamavi fra/ Con i fiori fiori nella tuta gold/ Tu ne fumavi la metà». Da qui l’euforia che circonda il brano.
Sangiovanni
Sangiovanni, «Finiscimi» 4.5
Anche i ggiovani evidentemente tengono i loro problemi di cuore. Sentite la struggente testimonianza, formato ballad, di Sangiovanni: «Tu che non mi ami/ E io ancora che ti chiamo/ per dirti/ Finiscimi/ Fammi sentire quanto sono pessimo». Verrebbe la voglia di prenderlo in parola e staccare la spina. Almeno quella dell’impianto stereo.
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