Le vite dei Presidenti degli Stati Uniti sono sempre state tra i temi preferiti di moltissimi registi. A volte, però, è capitato che dei film, per i temi che portavano, facessero l’esatto opposto, mettendo a rischio la loro vita. Così successe per Ronald Reagan a causa di Taxi Driver.
Il capolavoro degli anni ’70 diretto da Martin Scorsese, affondava le radici in una New York sporca e corrotta affrontando il disturbo da stress post traumatico di un tassista ex militare che cerca di ripulire le strade della città dopo esser stato testimone della criminalità di cui l’uomo può essere capace. Nel film, Travis tenta di assassinare addirittura un senatore e, allo stesso tempo, salvare la vita di una giovanissima sex worker, interpretata da Jodie Foster, uccidendo i suoi aguzzini.
Mentre per Quentin Tarantino ci sarebbe un grande dettaglio che indebolirebbe Taxi Driver, molti sembrano non pensarla allo stesso modo tanto da cercare di emulare ciò che viene mostrato all’interno del film. Nel 1981, infatti, John Hinckley Jr. tentò di assassinare Ronald Reagan, sparando e ferendo il presidente insieme ad altre tre persone a Washington. Oltre che per “punire” l’uomo delle sue presunte azioni, Hinckley lo fece anche per impressionare Jodie Foster. L’uomo mandò anche delle lettere all’attrice che vennero poi sequestrate dalla polizia di Yale che ugualmente non riuscì a prenderlo. L’uomo fu poi ritenuto non colpevole a causa di alcuni disturbi psicologici ma fu rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Washington, venendo rilasciato solo nel 2016.
Anni fa, De Niro parlò di un ipotetico sequel di Taxi Driver mai realizzato. Cosa ne pensate? Raccontatecelo nei commenti!
Commenti post (0)