Stando a un resoconto pubblicato dalla compagnia di analisi Omdia, redatto dall’analista George Jijiashvili, i servizi in abbonamento videoludici come Game Pass e PlayStation Plus raggiungeranno un giro d’affari di 22 milardi di dollari annui entro il 2027. Attualmente lo stesso gira intorno ai 16 miliardi di dollari.
Il rapporto divide il mercato degli abbonamenti in otto segmenti, che includono abbonamenti in gioco, cloud gaming e accesso alle piattaforme. Al suo interno si può leggere che: “Gli abbonamenti si sono evoluti in una strategia fondamentale per le principali aziende di videogiochi, che sempre più mettono l’accento sull’estenzione di funzioni, contenuti esclusivi e accessibilità multipiattaforma. Tuttavia, il ruolo degli abbonamenti come modello di business principale rimane non dimostrato. Nonostante offrano un’esperienza conveniente e amica dell’utente, il sostentamento dello sviluppo di giochi di successo all’interno di questo modello solleva difficili questioni finanziarie. Ciò sottolinea ulteriormente la nostra convinzione che, mentre gli abbonamenti continueranno a crescere, non diventeranno il modello di business dominante per i videogiochi, ma piuttosto integreranno una variegata gamma di approcci di monetizzazione.”
Un futuro in abbonamento?
I dati a disposizione di Omdia parlano di 92 milioni di abbonati per i servizi di Xbox e PlayStation. Il 30% del mercato sembra essere fatto dagli abbonamenti interni ai giochi. Stando alle stime della compagnia, entro il 2027 il cloud gaming genererà 6.4 miliardi di dollari.
In sostanza, il rapporto sottolinea come il mercato degli abbonamenti stia diventando sempre più importante per le compagnie, ma allo stesso tempo non dovrebbe mai diventare esclusivo, ossia difficilmente riuscirà a soppiantare gli altri modelli di business, a cui finirà invece per affiancarsi.
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