Dissing. E’ uno dei fondamenti dell’hip hop e consiste nel demolire l’avversario a colpi di rime irriverenti, con ironia pesante e aperti insulti. A lui, alla famiglia, alla ragazza (il rap è ancora molto maschilista) e alle sue pose. Io rappo per distruggerti con le parole, vediamo se sei abile nel freestyle, l’improvvisazione su una base ritmica, e sai replicare in modo da chiudermi la bocca. Bene, se c’è un tormentone musicale estivo che sta impazzando grazie a video e social, questo è il dissing fra Salmo e Luché. Botta e risposta, l’eleganza non abita in questa casa, le pistolettate verbali sì.
Come è cominciata la battaglia
Luché e Salmo (al secolo Maurizio Pisciottu) se le danno verbalmente da qualche anno. Ci sono fasi di tregua poi riparte la fiamma. Queste le bordate di Luché (vero nome Luca Imprudente): “Da Russell Crowe sei diventato Pio e Amedeo, che imbarazzo quel tuffo nella piscina di Sanremo. Sei l’italiano medio. Sei il maestro della mossa sbagliata. Decidi se vuoi continuare in studio oppure in strada“. Per Luché che si atteggia a rapper hardcore e vero esponente della scena, Salmo è un bluff e se è riuscito a riempire San Siro è solo perché ha regalato “diecimila biglietti” al pubblico. Risponde a mitraglia Salmo: “Tu che batti me? Mai. Nei Co’Sang eri l’ombra di Anto, poi sei diventato fashion, Brigitte Bardot. Ora sembri un croissant, però quello vuoto. Amo la tua città anche se non ci vado più, l’unica cosa che fa schifo di Napoli sei tu“.
I titoli parlano chiaro
L’hip hop non è il posto dell’eleganza, e quindi i titoli dei dissing fra Luché e Salmo parlano chiaro: da Dove volano le papere a Estate Dimmerda 2. E giù botte a demolirsi a vicenda. Ancora Luché: “Il rapperino da tastiera di stronca la carriera. Potevo farlo quattro anni fa, ti ho dato una chance. Ho subìto l’hating dei fans, avevamo un patto che non hai rispettato. Ma tu sai bene cosa facciamo a un ratto. Sono inattaccabile, indomabile“. Quindi l’affondo che torna alla guerra di campanile sempre viva in Italia: “Sabato suono in Sardegna, vuoi venire? Ci vediamo a Scampia o hai paura di uscire?“. Non resta che attendere che Salmo raduni abbastanza insulti per replicare. Ne resterà uno solo.