Che il rapporto tra Ultimo e i giornalisti non sia dei migliori lo si sapeva da tempo. Dal Sanremo 2019 per l’esattezza, quando il superfavorito si vide passare davanti Mahmood dovendosi accontentare di un “misero” secondo posto. Nulla di che se non fosse che qualche ora dopo, in conferenza stampa, si scagliò contro i giornalisti che lo descrivevano come superbo e un po’ troppo convinto di sé: “Io, al contrario di ciò che è stato scritto, non sono mai venuto qui con la pretesa di vincere, anzi: me so’ sempre grattato, ma non è servito. La mia vittoria sono i live e la gente che mi vuole bene e si riconosce in quello che scrivo”. Fischi dalla sala e uno strappo che fatica a ricucirsi.
QUARTO POSTO
Quest’anno, 4 anni dopo, torna a Sanremo con “Alba“. Ultimo, dice, vuole chiudere un cerchio. Forse vuole far pace con quel mondo che se l’è legata al dito e continua a sopportarlo molto poco: “Vivo per i fatti miei, di carattere sono solitario e questa lontananza viene interpretata come se me la tirassi. Forse perché ho iniziato con un’etichetta indipendente, poi quando ho visto che il mondo della musica è pieno di personaggi squallidi che se ne approfittano degli artisti alle prime armi mi sono fatto un’etichetta mia, la Ultimo Records”
Insomma, quale sia la motivazione reale non si sa, di sicuro c’è che il tentativo di Ultimo non ha affatto funzionato. Così nella sala stampa, nel momento più intenso di tutto il festival – ovvero quando Amadeus ha letto i nomi dei primi 5 della kermesse – è andato in scena un siparietto non proprio edificante. Quando Amadus solennemente annuncia il quarto posto di Ultimo i giornalisti non sono riusciti a trattenersi: applausi, balletti, felicità e (pare) qualche gestaccio.
“CI SONO RIMASTO MALE”
Un comportamento che certamente non ha lasciato il cantante indifferente: “Ci sono rimasto male. Soprattutto per loro. Non sono una vittima, ma me te magno. Fai quel che cavolo vuoi, me ne sbatto, vorrei solo sapere: perché? Perché sei contento se Ultimo arriva al quarto posto? Perché esulti, mi schernisci con quei gesti?”.
Nessun’altra polemica, una risposta tutto sommato pacata. Fiano a sabato. In occasione della data zero del tour estivo, Ultimo ha deciso di tornare sull’argomento e di farlo davanti alle 27mila persone che dalle 8 del mattino hanno iniziato a fare la fila per assicurarsi i posti migliori.
Così durante il suo concerto, proprio mentre cantava “Canzone stupida” Ultimo si è lasciato andare ad una replica decisamente più piccata. Tra le parole “Canzone stupida – Come te, come ogni tuo respiro” sul megaschermo alle sue spalle hanno iniziato a scorrere le immagini degli articoli che si riferivano all’episodio della sala stampa durante il Festival. “Avessi avuto solo un briciolo di dignità – Ti avrei mandata a fare in cxxo un anno fa – Quand’ho capito che hai il cervello di una zanzara” e avvicinandosi alla telecamera ha mostrato il dito medio. “Canzone stupida – Come te, come quello che scrivi“
Ora la palla torna alla stampa, ci sarà una replica?