L’assist dell’Antitrust, datato 21 aprile, produce un primo risultato: Meta e Siae sottoscrivono un accordo transitorio per il ritorno della musica italiana, gestita dalla Società autori ed editori, sulle stories di Instagram e i reels di Facebook. Il punto d’incontro, a quanto si apprende, è stato trovato intorno alla proposta di Meta per prorogare alle stesse condizioni il contratto di licenza scaduto a dicembre del 2022. «A seguito di un accordo transitorio firmato tra le parti, sulle piattaforme social di Meta si tornerà ad ascoltare la musica tutelata da Siae», si legge in una nota della Società autori ed editori.
«La Siae esprime soddisfazione per questo risultato, cercato e raggiunto, ma rimane comunque impegnata a tutelare gli interessi dei suoi iscritti continuando a lavorare instancabilmente per raggiungere un accordo definitivo e duraturo improntato all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea sul Copyright. Si impegna inoltre a portare avanti le negoziazioni nel rispetto delle decisioni e delle misure cautelari dettate dall’Agcm».
La vertenza si era aperta a metà marzo, quando la società di Mark Zuckerberg, holding proprietaria di Facebook e Instagram oltre che di WhatsApp, aveva comunicato di non aver raggiunto l’accordo con Siae per il rinnovo della licenza sul diritto di autore. Una comunicazione al «mercato» (leggi utenti) che si portava dietro la decisione di rimuovere o silenziare, entro le successive 48 ore, i contenuti con all’interno tracce del repertorio Siae (la maggior parte, per capirci, considerando che Siae, in quanto ex monopolista, è la collecting leader di mercato in Italia). Un’operazione non priva di oggettive difficoltà, se è vero che nei primi giorni finirono colpiti dal ban anche brani non gestiti da Siae ma da altre collecting, come Soundreef. La querelle è arrivata all’attenzione della commissione Cultura del Parlamento italiano, prima che l’Antitrust aprisse un’istruttoria nei confronti di Meta per abuso di dipendenza economica ai danni di Siae. Arrivano le prime reazioni ufficiali, intanto. Fimi, associazione confindustriale delle major discografiche, «commenta positivamente il risultato che consente a fan ed artisti di disporre nuovamente di tutta la musica sui social media».
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