I prezzi alimentari mondiali sono scesi a maggio, sotto l’effetto di un “significativo” calo del prezzo dei cereali e degli oli vegetali. Lo rende noto la Fao, il cui indice dei prezzi alimentari – che tiene traccia delle variazioni dei prezzi internazionali per un paniere di materie prime – è sceso del 2,6% rispetto ad aprile.
Costo del mais giù del 10%
Nel dettaglio, l’indice Fao dei prezzi dei cereali è sceso del 4,8% su base mensile, guidato dal mais, il cui costo è sceso di circa il 10%, «a causa delle prospettive di produzione favorevoli e della debole domanda di importazioni».
Prezzi del grano diminuiti del 3,5%
In particolare i prezzi del grano, le cui riserve sono anch’esse abbondanti, sono diminuiti del 3,5%, in particolare a causa del rinnovo del corridoio cerealicolo marittimo ucraino a metà maggio per un periodo di due mesi. Gli oli vegetali sono calati ancora più drasticamente, scendendo dell’8,7% in un mese, con una media del 48,2% al di sotto del livello di un anno fa. Il raccolto “eccezionale” di soia in Brasile, l’abbondante offerta di colza e girasole e l’aumento della produzione di olio di palma, di difficile esportazione, hanno chiaramente pesato sui prezzi.
Forniture globali di zucchero in calo
L’Indice dei prezzi dello zucchero è invece salito del 5,5% a maggio e ha registrato il suo quarto aumento mensile consecutivo. Si trova ben al di sopra del livello di un anno fa (+31%). Le forniture globali di zucchero stanno “diminuendo”, rileva la Fao, mentre preoccupa l’impatto del fenomeno climatico El Nino sui raccolti della prossima stagione.
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