A distanza di due settimane dalla stop della musica Siae sulle piattaforme di Meta, botta e risposta delle due realtà alle Commissioni riunite Cultura e Trasporti, in vista del tavolo convocato dal Ministero della Cultura il prossimo 6 aprile.
“La dichiarazione di Meta che ‘Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore ad un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022″ è semplicemente falsa. Come detto nella nostra audizione, che in maniera trasparente abbiamo deciso di rendere pubblica a differenza di Meta, la nuova licenza non è comparabile a quella siglata nel 2020 e qualsiasi raffronto in percentuali è pretestuoso”, ha affermato il presidente della Società degli Autori Salvatore Nastasi, che ha aggiunto: “Meta si chiamava Facebook e non voleva occuparsi di metaverso e i suoi ricavi e sfruttamenti del nostro repertorio non eranoparagonabili agli attuali”.
Ribatte la società di Mark Zuckerberg, attraverso Angelo Mazzetti, Responsabile degli Affari Istituzionali. “L’assenza della musica di Siae sulla piattaforma è dovuta al rifiuto di accettare una proroga temporanea dell’accordo precedente. L’ultimo accordo tra Siae e Meta è scaduto il 15 dicembre 2022 e già lo scorso agosto Meta ha contattato Siae per avviare le trattative per il rinnovo. Il punto su cui si è interrotta la trattativa è la natura dell’importo richiesto da Siae per la licenza a partire dal 2023. La prima richiesta è stata quasi 4 volte superiore all’importo concordato dalle parti fino al 2022, senza che venisse fornita alcuna motivazione per tale aumento, né che fosse presentato un modello economico appropriato a supporto. Considerando che i diritti oggetto di licenza sono sostanzialmente gli stessi, la richiesta di Siae risulta ingiustificata. La Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta inferiore ad un aumento del +310%. Non siamo disposti a chiudere accordi irragionevoli da un punto di vista economico e di mercato”.
Nei giorni passati è intanto iniziato il ripristino sulle piattaforme Meta della musica di Soundreef, collettore di diritti d’autore alternativo fondato nel 2011. Lo ha reso noto la stessa società. Il ripristino riguarda il catalogo degli alrtisti di cui Soundreef amministra integralmente i diritti, non condivisi da Siae.
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